Terracina: Operazione Trincea, sorpresi due dipendenti ARES “furbetti del cartellino”

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Questa mattina i carabinieri del Nas di Latina – coadiuvati dai militari di Terracina – hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Latina di:
– applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dal pubblico servizio per la durata di 10 mesi;
– sequestro preventivo finalizzato alla confisca di complessivi 1533,32€
nei confronti di 2 dipendenti dell’azienda regionale emergenza sanitaria 118 di Latina, in possesso della qualifica di infermiere ma in servizio quali operatori presso la centrale operativa.

Si tratta di un 60enne e un 54enne, entrambi residenti a Terracina, accusati di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato, per aver in più occasioni attestato falsamente la propria presenza in servizio mediante l’alterazione del sistema di rilevazione delle presenze, percependo indebitamente la suddetta somma di denaro quale ingiusto profitto tra dicembre e gennaio.

L’attività di indagine – denominata Trincea – ha permesso di accertare a carico dei due indagati ben 58 episodi di abusiva timbratura del badge nei soli due mesi monitorati, con conseguente indebita retribuzione di ore di lavoro (ordinario e straordinario) non effettuate e di buoni pasto maturati, calcolati in complessivi 1533,32 euro.

Nel corso delle indagini i militari hanno appurato che gli indagati, nel breve periodo attenzionato, si servivano anche della complicità di altri colleghi – in via di identificazione – a cui consegnavano il badge da passare. In particolare, uno dei due destinatari delle misure cautelari odierne, sebbene rivestisse l’incarico di responsabile di posizione organizzativa, con funzione di controllo sugli altri dipendenti della Centrale Operativa dell’Ares 118, ha certificato, consapevolmente, le timbrature irregolari dell’altro dipendente indagato.

I carabinieri del NAS hanno inoltre documentato come uno dei due, in numerose circostanze, anziché sul luogo di lavoro si trovasse al bar, altre volte a fare la spesa e addirittura al mare per fotografare il panorama per poi postare sui social le foto scattate.

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