Cinque squadre dei vigili del fuoco sono impegnate dalle ore 21:30 di ieri sera a Pontinia per spegnere l’incendio nel capannone di un’azienda (la Sep) adibita alla produzione di compostaggio dai rifiuti nella zona industriale di Mazzocchio.
Fiamme sotto controllo e circoscritte alla sola struttura dalle squadre impegnate, anche con l’ausilio di pale meccaniche, nelle operazioni di spegnimento.
E’ stata tuttavia una notte da incubo per le decine di famiglie che abitano attorno all’area industriale di Mazzocchio, costrette ad abbandonare le proprie case per raggiungere seconde abitazioni oppure amici e parenti che vivono lontano da quello che è diventato l’epicentro di un vero e proprio disastro ambientale.
A prendere fuoco è stato il capannone dove avviene lo stoccaggio dei rifiuti organici ancora da trattare. “Si tratta di rifiuti dai quali, dopo un lungo trattamento, viene prodotto compost – spiegano in una nota i rappresentanti dei comitati di Mazzocchio, Il Fontanile, Boschetto Gricilli e Macallè – Dopo ogni lavorazione vengono isolati materiali di scarto contenenti plastiche, materiali ferrosi, altri materiali non più differenziabili e destinati alle discariche. E’ davvero difficile credere che l’incendio di ieri, nei quali ha preso fuoco anche parte di un capannone costruito con materiale plastico e lamiera, non abbia sprigionato nell’aria materiale tossico.”
In attesa dei risultati dell’Arpa i comitati hanno raccolto diverse testimonianze di residenti che confermano come l’odore acre dell’incendio abbia raggiunto i comuni limitrofi e sia indistintamente stato intercettato anche a Sermoneta e addirittura a Terracina.
“Siamo di fronte a uno scempio annunciato – proseguono i cittadini che ora rincarano la dose dopo gli ultimi mesi di battaglie e richieste ufficiali – Ora non c’è più tempo, l’unica azione possibile è la revoca definitiva dell’autorizzazione integrata ambientale per l’impianto che va demolito”.
Quello di ieri non è infatti il primo incendio che colpisce lo stabilimento. Il 22 novembre 2020 a prendere fuoco è stato il capannone della Sogerit, impianto gemello costruito a pochi metri dallo stabilimento Sep. “In quel caso le fiamme erano ridotte ma a prendere fuoco è stato il materiale appena scaricato dai camion provenienti da mezza Italia – spiegano i cittadini – che sarebbe poi stato strizzato e riportato in Sep”.
“E’ palese – continuano i comitati – che questi impianti sono vetusti, non in grado di garantire la sicurezza e rappresentano una vera e propria bomba ecologica, purtroppo già esplosa”.
