Donna costretta a fermarsi e rapinata della sua auto al confine tra le province di Latina e Frosinone

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Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 18 giugno, i carabinieri della Compagnia di Frosinone hanno eseguito un fermo di polizia giudiziaria nei confronti di un 36enne italiano gravemente indiziato di aver compiuto una rapina al confine del territorio tra Amaseno e Prossedi.
Erano circa le 15:30 di ieri quando alla Centrale Operativa dei carabinieri di Terracina è giunta una chiamata da parte di una giovane donna che ha richiesto soccorso dopo essere stata rapinata della sua auto, una Alfa Romeo Mito, sulla strada provinciale Guglietta Vallecorsa, nel comune di Prossedi, al limite del territorio con Amaseno.

La donna ha raccontato di essere stata dapprima inseguita, poi superata ed infine costretta a fermarsi da un uomo a bordo di una Fiat Panda. Sceso dal veicolo, il soggetto si è avvicinato alla giovane, l’ha spinta fuori dalla macchina e si è impossessato del veicolo, fuggendo e lasciando sul posto la Fiat Panda, che è risultata oggetto di furto, denunciato nei giorni scorsi a Ferentino.

Durante la sua richiesta di soccorso, la donna è riuscita a fornire al telefono una descrizione sommaria del rapinatore, utile ad indirizzare le attività di ricerca, effettuate in coordinamento tra i Carabinieri della Compagnia di Terracina e di Frosinone.
Dopo circa un’ora di continue ricerche, i militari della Sezione Radiomobile del NOR di Frosinone, supportati dalle Stazioni di Ceccano e Giuliano di Roma e da un’aliquota in abiti civili della Sezione Operativa, sono riusciti a scovare l’uomo sulla via Monte Lepini di Frosinone, mentre era ancora a bordo dell’Alfa Romeo Mito sottratta alla donna.

I militari dell’Arma lo hanno accompagnato in caserma e, fatte le opportune verifiche, lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato condotto al carcere di Frosinone, ove oggi festeggerà il suo compleanno in attesa dell’udienza di convalida.
Intanto proseguono le attività di indagine dei militari dell’Arma, che hanno restituito l’autovettura Fiat Mito alla legittima proprietaria e stanno verificando se l’uomo si sia reso autore di analoghi episodi nei giorni scorsi.

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