“Chi strappa i paletti nella notte è un mascalzone. E se pensano che con questi atti ignobili io possa annullare l’Ordinanza, se lo possono anche scordare. Con me questi metodi non attaccano. Non annullo nulla. Chi ha distrutto pagherà. Noi andremo avanti”.
Dura reazione da parte del sindaco di Sabaudia, Alberto Mosca, dopo gli atti vandalici registrati sul lungomare. Non servono giri di parole, il sindaco Mosca ha usato il termine mascalzoni perché tali sono coloro che, con il buio come alleato, hanno divelto i paletti installati sul lungomare per garantire ordine, sicurezza e, cosa che a qualcuno evidentemente non interessa, il passaggio dei soccorsi.
Il Comune, in accordo con l’Ente Parco, aveva finalmente messo mano a una delle piaghe storiche del litorale. Sosta selvaggia, anarchia su quattro ruote, caos da weekend. Paletti lungo il tratto più congestionato, un’Ordinanza che impone il senso unico nei fine settimana dalle 17 alle 21. Tutti provvedimenti necessari per garantire la viabilità e per proteggere i cittadini.
Ebbene, i paletti, stanotte, sono stati sradicati. Poco importa se, così facendo, si bloccano i soccorsi. Poco importa se, come ieri, un giovane cameriere muore soffocato e il tempo d’arrivo dei sanitari può essere la differenza tra la vita e la morte. I soccorsi ieri sono arrivati. In tempo. Grazie a quella viabilità voluta e difesa dall’Amministrazione. Ma purtroppo non è bastato. Il ragazzo è morto. Una tragedia che, se non altro, ha dimostrato quanto sia fondamentale non scherzare con l’organizzazione del territorio. E invece c’è chi si diverte a disintegrare ciò che con fatica viene costruito.
L’Amministrazione ha presentato denuncia all’Autorità Giudiziaria. Le indagini sono già in corso per individuare i responsabili.
