Le società sportive di Terracina chiedono un incontro urgente con il Commissario prefettizio Francesco Antonio Cappetta. Dopo mesi dalla chiusura del Palacarucci e dello stadio Mario Colavolpe
ancora non si vedono spiragli di aperture dei vari impianti sportivi: solo partite a porte chiuse.
Questa decisione sta determinando dei danni enormi alla città, allo sport, alle società e ai tifosi. È diventato impossibile poter assistere a manifestazioni sportive per i cittadini mentre per le società, costrette a giocare continuamente fuori casa o a porte chiuse (come nel calcio), i costi sono lievitati e diventati proibitivi. Sta diventando sempre più avvilente e faticoso portare a termine questa stagione e programmare la prossima senza certezze dell’utilizzo delle varie strutture.
Il rischio vero con tale atteggiamento è di far morire lo sport a Terracina. Le nostre società contano tutte insieme più di 1000 iscritti. Tale numero diventa ancora più importante con le famiglie e i tifosi vicini al mondo del calcio, del calcio a 5, della pallavolo e del basket.
Tutte queste persone, dunque, chiedono una soluzione per l’apertura dei suddetti impianti sportivi nel più breve tempo possibile. Il rischio vero è di far fallire le nostre società sportive e di far morire la nostra storia sportiva, fatta di tanti sacrifici e importanti risultati. Questo non lo possiamo accettare e la città non lo può permettere.
Lo sport, infine, non è fatto solo da risultati e numeri ma anche di un vissuto quotidiano fatto di mille iniziative nel tessuto sociale. Tutti insieme, ogni giorno, siamo vicini a quelle persone o enti sof-
ferenti, con progetti ed iniziative che spesso non sono pubblicizzate ma sono di altissimo profilo sociale.
Il danno, dunque, non è soltanto economico ma soprattutto sociale ed è incalcolabile.
